Cronaca

Crotone, il campo di volontariato si conclude con la Messa celebrata in mare

L'idea del gruppo di giovani della parrocchia di San Luigi Gonzaga nell'ultimo giorno dell'esperienza con l'iniziativa di Libera per la legalità. Il parroco: "Abbiamo scoperto tanta bellezza nella gente che dice no alla ndrangheta"

CROTONE – Un materassino come altare posizionato in mezzo al mare, parroco e fedeli in acqua. Così don Mattia Bernasconi, vicario della pastorale per i giovani della parrocchia di San Luigi Gonzaga di Milano ha celebrato messa nella località Alfieri, una delle spiagge più belle della costa crotonese.
Un omaggio alla Calabria quello di don Mattia e dei ragazzi della sua parrocchia  che si trovavano a Crotone per partecipare ad uno dei campi della legalità dell’associazione Libera. 
Proprio nell’ultimo giorno della loro permanenza il gruppo della parrocchia di San Luigi Gonzaga ha deciso di trascorrere una giornata in spiaggia. Essendo domenica si doveva anche celebrare messa: “Avevamo scelto una pineta di un campeggio – spiega don Mattia – ma era occupata da un’altra iniziativa. Faceva molto caldo e così ci siamo detti: perché non fare la messa in acqua? Una famiglia che si trovava nei pressi ci ha sentito parlare ed ha messo a disposizione il loro materassino che abbiamo trasformato in altare. E’ stato bellissimo anche se ci siamo scottati”.
Il gruppo proveniente da Milano ha svolto un campo di volontariato presso la cooperativa Terre Joniche-Libera Terra che gestisce i terreni confiscati agli Arena a Isola Capo Rizzuto. Inoltre, nel corso della settimana ci sono state delle escursioni, ma soprattutto una serie di incontri con personalità che combattono in prima linea contro la criminalità. “Era la prima volta -. ha detto il parroco – che partecipavamo ad un campo di Libera e che venivamo in Calabria. Qui  abbiamo fatto una esperienza forte scoprendo tanta bellezza, più di quella che immaginavamo. Bellezza non solo nella natura, ma soprattutto nelle persone, nel loro coraggio di dire no alla ‘ndrangheta, nel loro desiderio di avere una terra più giusta e libera e di restare qui per migliorare la Calabria come fanno Tiberio Bentivoglio, Giovanni e Francesca Gabriele (i genitori di Dodò, il bambino ucciso su un campo di calcetto, ndr) o Anna Dattoli (la mamma di Gabriele De Tursi scomparso nel nulla a Strongoli, ndr)”. 
Durante l’omelia don Mattia ha commentato le letture domenicali del rito ambrosiano incentrate sui motivi per dire sì alla legge del Signore ed entrare nella terra promessa: “L’acqua del mare che prima era agitata ed ora è così limpida – ha detto il prete – è come la nostra esperienza che, attraverso il lavoro con Libera e l’incontro con le persone ci ha permesso di vedere le cose più chiare. La riflessione  sulla scorta di quello che abbiamo vissuto è su quello che vogliamo fare ora che torniamo a casa: impegnarci di più per la legalità e il rispetto o lasciare le cose come sono?”.