Cronaca

Museo e parco archeologico di Capocolonna: nessuna privatizzazione ma alleanza tra pubblico e privato

Presentato l'avviso pubblico per affidare la gestione dei servizi legati al promontorio Lacinio

presentazione avviso

CROTONE – “Non privatizziamo i beni culturali di Crotone, non li svendiamo ai privati perché non ci rivolgiamo a grandi aziende ma alle imprese del terzo settore che non hanno il profitto tra i loro scopi”. In questo modo Filippo Demma, direttore della Direzione Regionale Musei Calabria ha introdotto la presentazione dell’avviso pubblico di partneriato speciale pubblico privato per la valorizzazione del museo e del parco archeologico nazionale di Capo Colonna. L’avviso, datato 19 luglio, è destinato alla imprese del terzo settore e punta ad assegnare un’area di 6.000 ettari – di cui metà occupati dall’anfiteatro da 300 posti e l’altra da macchia mediterranea – un’area ristoro ed una zona merchandising nel museo.
“I nostri musei – ha detto Demma – sono stati finora delle torri d’avorio, spesso irraggiungibili. Con questo progetto vogliamo valorizzare il museo ed il parco coinvolgendo la comunità. Qualcuno ha detto che privatizziamo i beni culturali. Non è vero. La direzione mantiene sempre il controllo scientifico e gestionale. Il privato sarà coinvolto nella progettazione per la promozione”.
Demma ha chiarito: “A Capocolonna non c’è un punto di ristoro ed il teatro all’aperto da 300 posti era sommerso da vegetazione. Noi non abbiamo le possibilità tecniche e di personale, ad esempio, per organizzare un stagione teatrale né facciamo baristi. Il privato dovrà gestire questi settori, creare animazione. Tutto sotto il costante controllo della Direzione museale e della Soprintendenza. Tutte le interazioni dovranno essere valutate dalla Soprintendenza: quindi non esternalizziamo un bel niente”.
Si tratta di un progetto pilota, il primo del genere in Calabria e in Italia, che avrà una durata di tre anni. Per partecipare al bando le imprese interessate non avranno alcun canone da pagare, ma dovranno solo presentare i progetti di valorizzazione sulla base dei quali si farà la scelta.
A spiegare alcuni particolari è stato Marco D’Isanto della direzione regionale musei: “Quella che proponiamo è un’alleanza pubblico e privato, un processo di cooperazione tra amministrazione pubblica che resta il dominus in un processo con una particolare tipologia di privati il terzo settore. Non è una scelta casuale: il terzo settore persegue il polo degli interessi generali che ha un’intima relazione con polo interesse pubblico. Noi chiediamo dei progetti per la gestione del teatro e del verde adiacente, chiediamo la produzione di attività legate al museo ed al parco archeologico di tipo laboratoriale e per visite guidate. Chiediamo che partner si facciano carico di costruire un progetto di animazione culturale che abbracci l’intera città di Crotone ed il crotonese per costruire progettualità con pezzi importanti di beni culturali italiani”.
Alla presentazione, moderata da Gregorio Aversa, direttore del museo e del parco archeologico di Capocolonna, hanno partecipato anche la Soprintendente di Crotone.-Catanzaro; Stefania Argenti, il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce e l’assessore comunale alla cultura, Rachele Via.