Cronaca

Crisi idrica, l’emergenza non dichiarata: il crotonese a rischio medio/alto ma nessuno lo dice

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L’emergenza idrica c’è, ma non sembra dichiarata. Eppure la razionalizzazione notturna e la turnazione nell’erogazione del bene comune più importante, l’acqua, sono un dato di fatto in questa calda estate 2022. La Regione Calabria aveva chiesto lo stato di emergenza per l’area crotonese al Dipartimento della protezione civile (Dpc). Peccato che la richiesta non riportasse “i contenuti minimi indicati dal Dpc nel corso della riunione del 23 giugno", inoltre "non è pervenuta all’Autorità di bacino alcuna comunicazione per quanto di competenza dell’Osservatorio”.
Questo, in sintesi, è quanto scrive all’Autorità di bacino dell’Appennino Meridionale nel bollettino sugli utilizzi idrici aggiornato a luglio 2022 l’Osservatorio permanente. Bollettino che fotografa uno scenario di severità idrica per il Marchesato di tipo medio/alto, cioè a metà strada tra il penultimo e l’ultimo gradino della scala delle criticità.
Dalla situazione ormai conclamata in cui “le portate in alveo ovvero le temperature elevate ovvero i volumi cumulati negli invasi non sono sufficienti a garantire gli utilizzi idropotabili ed irrigui” (scenario di severità media) ci avviciniamo pericolosamente al momento in cui “lo stato critico della risorsa idrica non risulta sufficiente ad evitare danni al sistema gravi e prolungati” (severità alta). Ed i motivi sono noti.
Il mese di giugno, è scritto nel rapporto dell’Osservatorio, è stato caratterizzato da temperature superiori alle medie del periodo e da accumuli precipitativi inferiori. La mappa dell’Ispra sullo scenario idrico nell’Appennino meridionale, compresa quindi l’area del crotonese, indica però una situazione di normalità, nel senso che la disponibilità delle riserve è "in grado di soddisfare le esigenze idriche”. In poche parole i rubinetti non dovrebbero gocciolare. Ma non è così.
Nel bollettino, la quantificazione del deficit di precipitazione, quindi lo stato di siccità, è definito dallo Spi, l’indice di precipitazione standardizzato che per i pluviometri crotonesi ha evidenziato un valore negativo, con una condizione di severità idrica tra il livello moderato e l’elevato. Urgono soluzioni immediate se non si vuole lasciare la popolazione a secco. Ma se non si dichiara l’emergenza, non saranno messe in campo azioni di contrasto alla siccità. E i rubinetti resteranno chiusi.