Cronaca

Campi senza’acqua, protesta sulla 106 degli agricoltori di Isola Capo Rizzuto

ISOLA CAPO RIZZUTO – Esplode la guerra dell’acqua in tutta la sua gravità. Un centinaio di imprenditori agricoli da qualche ora ha iniziato una protesta sulla strada statale 106 rallentando il traffico all’altezza dell’aeroporto in località San’Anna. Una protesta indirizzata principalmente contro la multinazionale A2A – società che gestisce i laghi silani per la produzione di energia idroelettrica – che lo scorso 24 ottobre ha comunicato alla Regione Calabria che gli invasi Arvo ed Ampollino erano praticamente asciutti e che all’interno erano rimasti minimi quantitativi: 3,2 milioni di mc per eventuali emergenze energetiche e 1,5 milioni di mc per altre esigenze. La Regione Calabria, che ha la colpa di non aver controllato quello che A2A combinava con l’acqua di proprietà dei calabresi, ha dovuto razionare il milione e mezzo di acqua disponibile scegliendo di utilizzarla solo per l’idropotabile per le città di Crotone e Rocca di Neto, chiudendo i rubinetti all’agricoltura.
Da qui la protesta del mondo agricolo, soprattutto quello di Isola Capo Rizzuto che conta sui rilasci di acqua di A2A al Consorzio di bonifica Ionio crotonese per le coltivazioni soprattutto quelle relative al finocchio. Sulla Statale 106 sono state parcheggiate decine di mezzi agricoli mentre centinaia di imprenditori agricoltori (ad Isola ci sono oltre 300 imprese agricole) con dipendenti e famiglie stanno effettuando un sit in che rallenta il traffico. Ci sono stati anche dei momenti di blocco con i trattori messi di traverso sulla strada, ma gli agricoltori hanno deciso di dare un ultimatum alla Regione Calabria e stanno per il momento solo presidiando la strada in attesa di una risposta: entro un’ora vogliono che torni l’acqua per l’irrigazione.Intanto, una delegazione di agricoltori, insieme al sindaco di Isola Capo Rizzuto, Maria Grazia Vittimberga, si è recata dal Prefetto, Maria Carolina Ippolito che li ha convocati per avere delucidazioni sulla situazione.
“La nostra categoria – dice Aldo Luciano, presidente del Consorzio di tutela del finocchio Igp Isola Capo Rizzuto – è la più bistrattata da tutti. Proprio mentre lottiamo per dare valore ai nostri prodotti grazie al marchio Igp, a causa della gestione di A2A, ci viene tolta l’acqua che è la risorsa indispensabile per avere un’agricoltura di qualità”.
“Le colpe di A2A – ribadisce Luciano – sono evidenti. Aveva promesso 10 milioni di metri cubi di acqua in più oltre ai 33 milioni previsti dai rilasci in convenzione ed invece tutto d’un tratto la multinazionale si accorge che è finita l’acqua. Possibile che una multinazionale così importante non abboa fatto delle previsioni, svolto dei monitoraggi? Le nostre famiglie – prosegue Luciano – sono sul lastrico. Milioni di euro di investimento in mezzi, attrezzature, piante, non avranno frutto. Non è dignitoso dover arrivare a protestare in questo modo. Mentre la multinazionale ha fatto profitti di centinaia di milioni con la nostra acqua noi non riusciamo ad avere un reddito dignitoso”.
Gli agricoltori presenti alla protesta chiamano in causa anche la Regione Calabria che come aveva già evidenziato il presidente del Consorzio di bonifica Ionio Crotonese, Roberto Torchia, non ha vigilato sulla gestione dell’acqua di cui è proprietaria. Proprio dalla Regione Calabria attendono una immediata e concreta soluzione (“basta promesse” dice qualche agricoltore), anche in considerazione che l’assessore all’agricoltura Gallo ha sempre fatto suo il risultato del marchio Igp del finocchio di Isola Capo Rizzuto anche in un recente incontro con i dirigenti di A2A nel quale parlava di proficua collaborazione con la multinazionale. Se questa è la collaborazione….