Cronaca

Ambulanti cacciati dai portici: abbiamo licenze e paghiamo tasse e così restiamo senza lavoro

Manifestazione di solidarietà di alcuni cittadini che chiedono il ritiro dell'ordinanza di sgombero firmata dal sindaco

CROTONE – "Siamo tanti che ci guadagniamo da vivere come ambulanti. Abbiamo le licenze, paghiamo le tasse e i tributi al Comune, abbiamo anche il pos. Siamo in regola. Non capiamo perché di questa ordinanza". A parlare è Islammdaminul, un ambulante bengalese che vive a Crotone da 12 anni tirando a campare con la sua bancarella. Come lui ce ne sono una trentina di ambulanti del Bangladesh a Crotone: c’è addirittura chi è nella nostra città da 27 anni.  
Dopo l’ordinanza del 2 novembre, con la quale il sindaco Voce ha ordinato lo sgombero delle bancarelle da sotto i portici e dal lungomare, per queste persone che vivevano con un guadagno di 30 euro al giorno, la vita  diventata di colpo difficile: 
"Ci siamo messi nel mercato sotto i portici ma qui la gente viene per comprare gli alimenti. Oggi abbiamo guadagnato zero. Noi non possiamo andare da altre parti – dice il commerciante ambulante -. Io, ma anche gli altri, abbiamo tutto a Crotone: casa, famiglia, magazzino. Noi siamo disposti a ridurre l’occupazione, impegnarci a non mettere a terra la mercanzia. A pagare anche di più nel caso. Noi non rubiamo nulla, vogliamo solo lavorare, vogliamo delle soluzioni. Non  vogliamo finire a rubare. Chiediamo al Comune di aiutarci a lavorare".
Sabato mattina alcuni cittadini crotonesi si sono schierati dalla parte degli ambulanti del Bangladesh. Linda Monte ha aperto una sua bancarella improvvisata: "Oggi siamo ambulanti per un giorno – ha detto provocatoriamente -. Serve una soluzione che regolamenti le superfici che si possono occupare nel centro città permettendo di lavorare solo a chi è in regola. Il loro non è folclore ma è lavoro".
Accanto all’improvvisata bancarella anche un cartello con la richiesta, in tre lingue (italiani, bengalese e inglese) di "Ritirare l’ordinanza di sgombero degli ambulanti e stabilire spazi e regole in centro città. Sono cittadini residenti da tanti anni con famiglia e questo è il loro lavoro".
Marilisa Ursino ha sottolineato: "Io non sono contro questa amministrazione, sta facendo cose positive, ma se sbagliano io lo dico. Il decoro non è fare sparire la semplicità di persone che svolgono un lavoro povero solo per sopravvivere. Il Comune di Crotone sta lavorando per riordinare la città a su questa decisione non sono d’accordo: questi sono cittadini debolissimi, poveri e con una fragilità sociale elevata".
Gli ambulanti sono anche scoraggiati dal fatto che negli anni passati le precedenti amministrazione comunali, quando ci sono state ordinanze simili, non hanno mai voluto ascoltare la loro voce. Nei giorni scorsi il le segreteria Cgil e Cisl Area Vasta, il centro Servizi Volontariato “Calabria Centro” ed il Forum Terzo Settore provincia di Crotone, in una nota, ha denunciato a proposito dell’ordinanza "che si assiste al pugno duro contro una categoria debole, come i venditori ambulanti, quando sui temi dell’incolumità pubblica, della sicurezza e del decoro urbano l’amministrazione comunale ha molte situazioni da attenzionare, certamente più rilevanti di quella dei venditori ambulanti". 
Nella nota viene chiesta "una maggiore attenzione ed un maggiore impegno per una reale valorizzazione degli spazi pubblici, per garantire l’effettiva fruibilità di strade e marciapiedi, interventi di pulizia e manutenzione delle aree verdi, assicurare nei fatti la qualità urbana richiamata nella medesima ordinanza" e proposto un incontro all’amministrazione comunale di Crotone per discutere i contenuti dell’ordinanza.