Cronaca

Pozzi secchi e niente foraggio, la zootecnia crotonese è allo stremo

CRUCOLI – Pozzi e invasi secchi. Niente acqua né foraggio. Anche la zootecnia sta accusando i colpi della siccità che non permette di abbeverare il bestiame nelle zone della marina né di produrre il foraggio necessario per l’alimentazione.
La situazione è di estrema emergenza anche perché a breve le mandrie dovranno affrontare la transumanza di rientro dalla Sila verso il mare. In montagna per ora c’è l’acqua necessaria ma i pascoli sono esauriti e spesso il bestiame viene alimentato aggiungendo del foraggio. "Gli allevatori resteranno in Sila il più a lungo possibile – dice Donato Gentile titolare di un’azienda zootecnica con base a Crucoli -. Abbiamo avuto l’autorizzazione a prolungare la presenza ma si può stare finché fa neve e comunque non ci sono quasi più pascoli perché siamo in Sila da giugno. Stiamo portando il foraggio che non si può più acquistare per i costi che ha raggiunto. Si tenga conto che quando le mandrie torneranno verso la marina lì saremo senz’acqua perché molti pozzi e invasi aziendali sono secchi". 
Un problema importante per le aziende zootecniche è quello dei costi raddoppiati del foraggio che in un anno è passato da 13 euro a 27 euro a quintale. Senza contare il fatto che è anche difficile trovarne visto che la produzione, a causa della siccità, è stata dimezzata. Quello che si trova arriva da fuori regione e bisogna anche pagarci il costo di trasporto.
"Noi chiediamo che le istituzioni competenti ci diano un aiuto immediato – dice Gentile – non per forza denaro, ma anche forniture di foraggio ed acqua. E’ vero è stato proclamato lo stato di emergenza causato dalla siccità e possiamo presentare le domande anche noi allevatori, ma nel caso i soldi li vedremo a giugno se va bene mentre il problema è immediato e non possiamo aspettare i tempi della burocrazia. Noi intanto cosa diamo da bere o da mangiare alle mucche?".