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Economia Calabria, Aiello (Unical): "previsioni crudeli, rischiamo di rimanere pochi, poveri e assistiti"

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"Le previsioni sull’economia del Mezzogiorno presentate dalla Svimez sono crudeli: si stima che nel 2023 il Pil del Sud diminuirà (-0.4%), mentre quello dell’Italia aumenterà, sebbene a bassi tassi (+0,5%). Dopo la ripresa post Covid, avremo un rallentamento dell’economia italiana che rischia di allargare i divari Nord-Sud". Ad affermarlo è Francesco Aiello, presidente di OpenCalabria e professore ordinario di politica economica all’Università della Calabria.
"Per caratteristiche strutturali e per composizione della spesa delle famiglie – osserva Aiello – gli effetti della crisi energetica e della spirale inflazionistica sono asimmetrici: stanno colpendo di più le famiglie (+2.8% di nuovi poveri a Sud, 0.35% nel Centro-Nord) e le imprese meridionali (il 20% dell’incremento della spesa energetica graverà a Sud, a fronte di un peso del 10% delle imprese in termini di valore aggiunto), con l’effetto di accentuare la desertificazione industriale e l’ampliamento delle aree di povertà".
"Chiara – sottolinea il docente – anche la visione della Svimez sul futuro del Sud: non si può avere crescita senza industria. E chiaro, quindi, che lo sforzo del Paese e dei governi regionali deve essere quello di massimizzare l’efficacia delle politiche di sviluppo del Pnrr e della nuova programmazione comunitaria: sprecare queste occasioni con spese improduttive significherà assecondare l’irreversibile processo di impoverimento dell’economia e della società meridionale". "Rischiamo – conclude Aiello – di rimanere pochi, poveri e assistiti".