Cronaca

Stop a movida nel centro storico, Voce: provvedimento necessario dopo ripetute violazioni

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CROTONE – “Questa amministrazione ha già avuto modo di dimostrare in occasione del periodo natalizio, attraverso addirittura un aumento degli orari consentiti, la volontà di non frustrare ed anzi di incentivare lo sviluppo della vita sociale serale nel centro storico, ma ciò deve necessariamente avvenire nel rispetto di una cornice di regole che consentano di contemperare l’altrettanto fondamentale diritto alla tranquillità dei residenti"- 
Spiega in questo modo il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, la sua decisione di emettere un’ordinanza con la quale vieta la diffusione di musica all’esterno dei locali a partire dalle 23 di sabato 28 gennaio. "Abbiamo cercato in tutti i modi possibili di scongiurare l’emissione di un provvedimento – afferma ancora Voce – che, ne siamo consapevoli, produrrà dei pregiudizi. Abbiamo tentato a più riprese un dialogo sia diretto con gli esercenti operanti nel centro storico, sia con le associazioni di categoria ed in una riunione congiunta ed estesa anche al comitato dei residenti nel centro storico tenutasi lo scorso 20 gennaio, avevamo colto un clima di reciproca collaborazione che speravamo potesse condurre ad una pacifica convivenza ed al contemperamento dei distinti interessi dei residenti e degli esercenti. Avendo tuttavia constatato, a poche ore di distanza da quella stessa riunione, ulteriori ed ormai sistematici episodi di sconfinamento dalle regole vigenti per come peraltro resoci noto nel corso di un comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza tenutosi presso la prefettura di Crotone lo scorso 26.01.2023, ho dovuto emettere un provvedimento restrittivo degli orari che vieta l’emissione di musica a partire dalle ore 23:00 di ogni giorno della settimana".
Voce concluse: "Fintantoché non verrà ripristinato un equilibrio fra tali opposti interessi che sarò sempre disponibile a ricercare congiuntamente ai soggetti interessati, saremo obbligati a reprimere ogni comportamento tanto illegittimo, quanto inopportuno”.

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