CROTONE – Sono stati trasferiti in un hotel sulla costa di Crotone i sopravvissuti al naufragio avvenuto domenica 26 febbraio a Steccato di Cutro. Nell’hotel si trovano anche alcuni dei loro parenti. La decisione è stata presa direttamente dal Ministero degli interni e riguarda 54 dei 79 superstiti che si trovavano nel Centro di accoglienza richiedenti asilo di Isola Capo Rizzuto. Altri 12 erano entrati nel Sistema Sai a Crotone, 8 sono ancora ricoverati in ospedale, 2 minori non accompagnati sono stati collocati nelle strutture dedicate, 3 sono gli scafisti che si trovano in carcere. Uno dei migranti, indicato come scafista, è irreperibile.
I migranti sopravvissuti al naufragio, nell’immediato, erano stati posti all’interno di due padiglioni: uno per donne e bambini ed uno per soli uomini adulti. Una scelta provvisoria, spiegano fonti della Croce rossa, quella di aver ospitato i sopravvissuti nei padiglioni motivata dalla necessità di dare loro la possibilità di incontrare i parenti giunti subito dopo aver saputo del naufragio, sia per le attività del team di supporto multidisciplinare.
Dal 6 marzo i migranti superstiti del naufragio sono stati trasferiti nei moduli abitativi del Cara. Erano stati trovati già posti nei centri Sai ma le persone non erano state trasferite perché ancora a disposizione per riconoscimento salme. Fonti della Croce rossa sottolineano che a tutti è stata fornita la massima assistenza, gli indumenti ed anche le scarpe come si è potuto notare quando i sopravvissuti sono andati al Palamilone e la loro gestione è stata condivisa con Prefettura, Questura e le varie organizzazioni umanitarie che operano nel centro tra cui Unhcr, Unicef e Medici senza frontiere.
Per la cronaca al Cara di Isola Capo Rizzuto ci sono attualmente 641 persone su una capienza di 641. Nella scorsa estate si era arrivati anche a 2.000 persone.
Cronaca
Naufragio migranti, i sopravvissuti trasferiti in un hotel insieme ai parenti
Decisione del ministero degli Interni per 54 dei superstiti della strage di domenica. Altri erano già stati inseriti nel sistema Sai.