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Un derby già da serie B: spettacolo in campo tra le regine della categoria. Giusto il pareggio

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Il Catanzaro mette la firma sulla Serie B pareggiando il derby allo Scida contro la rivale Crotone tenendola alla distanza di 14 punti. Un pareggio figlio di una partita intensa, a tratti spettacolare tra le regine del torneo. Partita che mostra come la capolista meriti il posto che occupa per la capacità di giocare in velocità e di arrivare a fare male.
Si inizia con un minuto di silenzio struggente, commovente, intenso. Il prologo del derby è un omaggio alle vittime del naufragio di Steccato di Cutro, un momento vissuto emotivamente da tutto lo Scida. Poi inizia la festa sugli spalto con i soli tifosi del Crotone presenti considerato il divieto di trasferta per i fatti avvenuti all’andata. Allo stadio di Crotone è tutt’altra cosa e, nonostante qualche sfottò e qualche simpatico siparietto (come quello tra un tifoso in tribuna ed il presidente giallorosso Noto che discutono sul campionato), non ci sono momenti di tensione anche grazie ad un servizio d’ordine da Serie A.
Partita sentita per il popolo crotonese (quasi 7000 allo stadio) che a 17 anni dopo l’ultimo incrocio accoglie allo Scida il Catanzaro.  Seppure la classifica non metta in palio sensibili avvicinamenti, l’intensità e la ‘garra’ è quella delle grandi occasioni. Zauli presenta un abito inedito ‘battezzando’ una difesa a 3 e infoltendo la mediana col chiaro intento di creare densità nel cuore del campo tappando gli spazi nei quali il Catanzaro solitamente va a nozze. Con Golemic e Cuomo è Gigliotti a completare il terzetto che gode del supporto sistematico in fase di non possesso di Mogos e Tribuzzi, sempre presenti in fase di ripiegamento e al tempo stesso pronti ad accompagnare l’azione offensiva. La partita entra subito nel vivo.
D’Errico, promosso titolare da Zauli, accende il match con un tiro che fa gridare al gol. Sul versante opposto c’è anche il Catanzaro, che colleziona cinque angoli consecutivi. Ancora D?Errico ci prova dalla distanza ma la botta viene deviata in corner. Il batti e ribatti è continuo e il Catanzaro bussa puntuale, procurando in un minuto due pericoli che rischia di far saltare il banco. Ma in entrambi i casi Dini chiude la saracinesca. Tra Tribuzzi ed il Catanzaro resta il conto aperto in fatto di gol: anche stavolta il centrocampista segna, ma anche stavolta il gole viene annullato per un fuorigioco stavolta evidente, rispetto alla topica persa dalla terna arbitrale all’andata.
Il Catanzaro sui mostra più squadra nel gioco con passaggi di prima, lanci no look: ognuo sa dove si trova il compagno e dove mettergli la palla. Il palleggio del Crotone talvolta è imperfetto e soprattutto con troppe individualismi. E capita così che Chiricò, testardo nel provare il consueto movimento per andare al tiro, ormai sempre respinto dagli avversari, ‘avvia’ un break del Catanzaro che Cuomo e Golemic rendono però innocuo.
Le emozioni forti arrivano nel secondo tempo. Il Catanzaro sfiora due volte il vantaggio con Vandeputte che in due identiche condizioni prima accarezza la traversa e poi spedisce alto, sempre lasciato inspiegabilmente libero di calciare. Pericolo scampato e lo Scida che improvvisamente urla la gioia quando Mogos fulmina Fulignati dopo  aver raccolto il delizioso invito di Chiricò che dalla sua mattonella preferita attira gli avversari ma con la coda dell’occhio vede il rumeno che raccoglie e manda in porta. Quando si gioca di squadra si va in rete. Sia Lerda prima che Zauli ora non sono riusciti ad apportare correttivi in tal senso. 
Il Catanzaro non si disunisce e riordina le idee trovando poco dopo la mezzora la rete che rimette tutto in parità. La firma Verna che dal limite completa un’azione corale da applausi per l’1-1 che diventa il manifesto conclusivo di una partita che lascia tutto invariato. Catanzaro con un piede e trequarti in serie B e Crotone saldamente al secondo posto e proiettato agli spareggi.