Cronaca

Biomasse Cutro: Cassazione annulla decisione Riesame per i Serravalle che potrebbero tornare liberi

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Sono finiti in carcere nell’ottobre dello scorso anno con accuse pesanti: quelle, in sostanza, di essersi messi a disposizione delle cosche di Mesoraca per gestire un traffico di rifiuti e truffare lo Stato. E il Tribunale della libertà, successivamente, aveva confermato quelle accuse e la relativa misura cautelare in carcere. Finché è arrivata la Corte di Cassazione che ha annullato le ordinanze del Tribunale della libertà di Catanzaro disponendo che debba essere riesaminata davanti ad una diversa sezione del Tribunale la vicenda che riguarda Carmine e Domenico Serravalle, proprietari della centrale a biomasse di Cutro, e Domenico e Salvatore Serravalle, proprietari di un’importante industria boschiva.

Le decisioni sono state adottate da due collegi diversi della prima sezione penale della Cassazione e quindi da ben dieci giudici. Ciascun ricorso ha avuto un relatore diverso e quindi la questione nel suo complesso è stata approfondita da quattro giudici diversi, spiega in proposito il collegio difensivo composto dagli avvocati Francesco Verri, Vincenzo Ioppoli, Vittorio Manes, Valerio Spigarelli e Angela La Gamma.
Dunque ora potrebbero tornare in libertà Carmine Serravalle, 60enne di Mesoraca, titolare della Ser ravalle Energy società proprietaria della centrale a biomasse di Cutro acquistata, insieme a Domenico Serravalle, 58enne di Mesoraca, nel 2015 dal gruppo Marcegaglia; nonché gli imprenditori boschivi Domenico e Salvatore Serravalle.
L’operazione, scattata il 3 ottobre 2022 e che ha portato all’esecuzione di misure cautelari per 29 persone, 27 in carcere e 4 agli arresti domiciliari, ha raggruppato tre filoni di indagine contro le cosche di Mesoraca che sono stati coordinati dalla Dda di Catanzaro e affidati ai carabinieri del Comando provinciale di Crotone, al Ros di Catanzaro, al Nipaf di Cosenza ed ai carabinieri forestali.
I destinatari delle ordinanze cautelari sono indagati a vario titolo di associazione per delinquere di matrice mafiosa, concorso esterno, estorsioni aggravate dal metodo mafioso, associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti, truffa ai danni del Gestore del Servizio Energetico nazionale (Gse), truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche e indebita percezione, omessi controlli e vigilanza sulle attività d’impresa.