Cronaca

(Fotogallery) ‘RadioLab’ il progetto di misurazione radon degli studenti calabresi e dell’Ecuador

Partner il liceo scientifico Filolao di Crotone, il liceo di Rossano, il ‘Fermi’ di Cosenza, il ‘Giuseppe Berto’ di Vibo Valentia e l’’Alessandro Volta’ di Reggio Calabria.

Nell’auditorium ‘Emilio Candigliota’ del liceo scientifico Filolao di Crotone si è tenuto il workshop regionale ‘Tre anni con RadioLab in Calabria’. La mattina del 28 aprile un gruppo numerosissimo di giovani aspiranti ‘ricercatori’ ha presentato i risultati del progetto triennale, caratterizzato dal legame di studio e amicizia che si è creato tra gli studenti di Crotone e quelli provenienti da tutta la Calabria e dall’Ecuador.
A coordinare la classe quinta D del liceo crotonese è la docente Maria Rosaria Paluccio; partner del progetto invece sono gli studenti di Pensionado Olivo,San Ignazio de Loyola di Riobamba in Ecuador insieme al liceo scientifico di Rossano, il ‘Fermi’ di Cosenza, il ‘Giuseppe Berto’ di Vibo Valentia e l’’Alessandro Volta’ di Reggio Calabria.
La responsabile calabrese del progetto ‘Radiolab per la Calabria’ è la prof.ssa Marcella Capua del dipartimento di Fisica dell’Unical che ha coordinato le scuole delle cinque province calabresi e una scuola di Riobamba in Ecuador. Il progetto nasce in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e con il supporto del Dipartimento di fisica dell’Università della Calabria. L’evento gode del patrocinio dell’Ordine dei geologi della Calabria e della presenza del fisico Salvatore Procopio di ArpaCal, che ha curato le fasi di laboratorio e prof. Di Fisica Pierfrancesco Riccardi, referente del Piano nazionale lauree scientifiche.
Gli studenti hanno affrontato la problematica del radon, un gas radioattivo che sale dalla terra e penetra nelle case – in un percorso lungo tre anni -. Il radon, è necessario precisare, che è la seconda causa di morte, dopo il fumo, per tumore ai polmoni.
Durante il lavoro di ricerca gli studenti hanno effettuato misure di concentrazione in ambienti chiusi e in acqua sorgiva, organizzato e partecipato ad eventi sul tema, realizzato interviste sulla percezione del rischio derivante dall’inalazione di questo gas presente ovunque ma pericoloso. 
A fare un bilancio dell’importante lavoro scientifico svolto dai ragazzi e dalle ragazze è la ricercatrice Marcella Capua che spiega i risultati raggiunti: “Si sono occupati del progetto 150 studenti di 6 scuole calabresi e 3 dell’Ecuador – dice -. Numerose sono state le misure indoor e in acqua e 1900 le interviste. E’ grazie a questo progetto che i cittadini sono stati informati sui problemi del radon e le possibili soluzioni”. Interessanti, sono anche le analisi svolte a Riobamba che è una zona ricca di vulcani con un clima mite ma con piogge continue che hanno favorito la nascita della foresta equatoriale. “Il radon – precisa Capua –è dipendente dalle condizioni climatiche e dall’umidità. A Riobamba la variabilità è uniforme in tutto l’anno e per le nostre ricerche è una vera fortuna lavorare in questa zona”. “Lì in Ecuador però le scuole dovranno lavorare molto rispetto alla Calabria – dice -perché non conoscono la pericolosità del radon e va spiegato alla popolazione che vale la pena misurare sia per la salute pubblica ma soprattutto perché la popolazione deve essere informata per legge. Questo progetto ha infatti un valore aggiunto per la società”.
Lo studio su Crotone è stato svolto dal 2020 al 2022 con 843 interviste ad una parte di popolazione giovanissima che non conosceva il problema del radon in città. A tal proposito Francesco Varano, studente portavoce della classe Vd spiega la sua esperienza in ‘RadioLab’: “Abbiamo misurato il Radom, che è un gas nocivo per la salute perché si trova nelle case, nelle scuole, nell’acqua ed è la seconda causa di morte di cancro ai polmoni, dopo il fumo da sigaretta. A Crotone è presente ovunque ma in concentrazioni basse di radioattività. Quindi non è un rischio per la salute ma bisogna stare sempre attenti ed informarsi. Questo progetto è stato così interessante che lo porterò con me come esperienza di vita. Siamo stati trattati da ‘ricercatori’ dalla prof. Capua e da Procopio e non ce lo aspettavamo. Lavorare nel mondo scientifico è stata una bella scoperta”.
Tutte le classi dei vari istituti scientifici hanno presentato i loro risultati di ricerca tra gli applausi dei giovanissimi ricercatori uniti dalla passione per la scienza e la fisica.