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Il maestro orafo Affidato realizza la Rosa d’oro per il Crocifisso di Cutro

CUTRO – In occasione del settennale del Santissimo Crocifisso di Cutro, l’opera lignea risalente al XVII secolo, scolpita da frate Umile Pintorno da Petralia, il maestro orafo Michele Affidato ha dato forma a 3 rose d’oro, poste ai piedi della sacra effige, che i fedeli hanno potuto ammirare da sabato 29 aprile dopo la consueta “calata”, nella chiesa del SS Crocifisso. Affidato, cittadino onorario di Cutro, celebre anche per le tante opere di arte sacra che hanno contraddistinto e continuano sottolineare ancora oggi il suo percorso artistico, ha realizzato questa particolare opera formata da un’anfora in argento nella quale è stata inserita una composizione di 3 rose con fogliame realizzata interamente a mano in argento laminato ed in oro. Nell’iconografia cristiana, la rosa, per la sua bellezza e fragranza, viene adoperata per indicare il Paradiso. Ma questa, è anche simbolo di quella carità che può portare al martirio, divenendo metafora delle piaghe del Cristo dalle quali sgorga il Sangue per la redenzione dell’umanità. Per questo motivo la rosa viene usata per raffigurare anche oltre alla vita eterna, la primavera che, se vogliamo, è un piccolo assaggio terrestre della resurrezione celeste che ci attenderà alla fine della nostra esistenza. La rosa, dunque assume vari significati: passione e morte, gloria e resurrezione, in altre parole la vita eterna. Le rose di Affidato si ricollegano all’iniziativa intrapresa dall’associazione “Donne Città di Cutro”, che ha proposto alla comunità di realizzare delle rose all’uncinetto. Un messaggio che la città di Cutro ha sposato appieno, riempendo con quasi 18 mila rose non solo la Chiesa Madre ma anche le 5 chiese. “Aver potuto realizzare queste opere, in un contesto così intenso, mi riempie sempre di orgoglio permettendomi anche di vivere momenti di fede – ha affermato Michele Affidato – osservando quanti fedeli rimangono ancora legati all’immagine del Cristo Crocifisso, mi regala quella consapevolezza che nonostante le diverse lacune e le tante mancanze nel nostro territorio, per ultimo l’immane morte di tanti migranti a Steccato di Cutro, nella nostra terra c’è tantissima gente che con ogni mezzo, continua a sfidare i muri, le discriminazioni, i trafficanti d’esseri umani e le mafie. La festa di quest’anno possa essere foriera di tante iniziative di promozione culturale, sociale e religiosa che la città di Cutro merita per la sua storia”.