Cronaca

Debiti di Congesi, Sorical chiede 14 milioni al Comune di Crotone

Non possono dormire sonni tranquilli neppure quei comuni aderenti a Congesi che detengono partecipazioni minori

congesi
CROTONE – Sorical alla fine ha lanciato la bomba. Adesso il dissesto del Comune di Crotone ma anche di altri comuni che sono soci del consorzio per la gestione del servizio idrico è più vicinoi al dissesto. Colpa del debito di 24 milioni di euro che Congesi ha accumulato negli anni nei confronti di Sorical e che, volenti o nolenti, di fronte all’insolvenza del consorzio ricadranno su di loro.
Dopo averlo minacciato ripetutamente, sempre con la speranza di addivenire ad una soluzione bonaria del contenzioso, ora l’amministratore unico della società regionale delle acque Cataldo Calabretta ha passato il Rubicone e, attraverso lo studio dell’avvocato Davide Perrotta di Roma, ha inoltrato una diffida al Comune di Crotone, che vale anche come atto interruttivo della prescrizione e messa in mora, intimandogli il pagamento immediato di 14 milioni, 151 mila, 643 euro. Si tratta della quota parte dovuta dall’ente di piazza Resistenza in virtu del 58,6 per cento della partecipazione nel consorzio Congesi. Va da sé che non possono dormire sonni tranquilli neppure quei comuni che detengono partecipazioni minori: Isola Capo Rizzuto, con il 7 per cento, deve a Sorical 1,69 milioni; Strongoli, con il 6,2 per cento, deve 1,48 milioni; segue Petilia Policastro che, con il 5,1 per cento, è in debito di 1,23 milioni, Mesoraca con la partecipazione del 4,4% deve poco più di un milione di euro, Cutro col il 4% deve 935 mila euro, Casabona, con una partecipazione del 2,6% ha un debito di 619.566,98 euro, Verzino con l’1,9% deve 447 mila euro, Casabona, con una partecipazione del 2,6% ha un debito di 619.566,98 euro, il Comune di Cirò è chiamato a coprire i debiti per 571 mila euro pari al 2,4 della partecipazione al consorzio, Roccabernarda, che partecipa a Congesi per il 3,3% deve 802 mila euro, San Mauro Marchesato, che detiene l’1,8% deve 424 mila euro, Santa Severina (1,6%)è chiamata a pagare di 376 mila euro, Rocca di Neto (0,6%) deve corrispondere 142 mila euro, San Nicola dell’Alto (0,7%) 167 mila euro. A tutti questi enti è stata inoltrato identica diffida e messa in mora. Essendo in molti casi comuni molto piccoli la somma chiesta rischia di mandare in default le finanze dell’ente.
Né vale – precisa l’avvocato Perrotta – la tesi addotta da Congesi secondo la quale tra Sorical e il consorzio crotonese “sussisterebbe esclusivamente un rapporto di fatto e, però, rifiutandosi di riconoscere e di pagare i corrispettivi per le prestazioni rese dalla società”. Per il legale si tratta di un “pretesto” grazie al quale “Congesi ha perseverato per anni, rendendosi inadempiente al pagamento di corrispettivi dei servizi resi da Sorical e determinando una esposizione creditoria superiore – a tutto il 2022 – a 24 milioni di euro”. In proposito, invece, lo studio Perrotta ravvisa “una responsabilità solidale” tra Congesi e i Comuni “rispetto alle obbligazioni di pagamento rimaste inadempiute”.
E ancora Perrotta rileva “che i corrispettivi per i servizi resi da Sorical non risultano correttamente contabilizzati da alcuno dei soggetti destinatari della presente: né Congesi né dai Comuni aderenti, titolari della posizione giuridica trasferita al Consorzio e da quest’ultimo giudizialmente negata. Rispetto a tale tema, di evidente rilievo ai fini della contabilità pubblica, Sorical formula doveroso esposto sia al revisore unico nominato dal Congesi sia ai revisori incaricati dai singoli Comuni interessati, riservando, per ogni ipotesi di persistente inerzia, di presentare esposto alla competente sezione presso la Corte dei Conti”.