Cronaca

Percolato nel fiume: animali e campagne senza acqua. Comune di Crucoli mette a disposizione pozzo

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CRUCOLI – Non sanno dove portare gli animali a bere, non sanno dove prendere l’acqua per irrigare le campagne. La situazione lungo il corso del fiume Nicà – dove da giovedì scorso si è riversata una ingente quantità di percolato fuoriuscito dalla discarica della Bieco di Scala Coeli – è sempre più grave persistendo le ordinanze, sia del sindaco di Cariati, Cataldo Minò, che di quello di Crucoli, Cataldo Librandi, che dispongono il divieto precauzionale di utilizzo dell’acqua del fiume, di pesca e balneazione. Ci sono aziende che, avendo ricevuto il divieto da parte dell’Asp per la transumanza, non sanno più come far pascolare e abbeverare gli animali. 
Il comune di Crucoli, come si legge in un avviso pubblico, ha messo a disposizione di aziende agricole e zootecniche  un pozzo sul lungomare dove approvvigionarsi di acqua:  per contatti telefonare ai numeri: 3280752614 – 3929455318 3346688271. Nella giornata di oggi è previsto anche un sopralluogo dei tecnici della regione Calabria. 
A tutto questo si aggiungono i danni di immagine per il turismo causati dalla fuoriuscita di percolato e dalla necessità di aver dovuto vietare (anche se per un km dalla foce del fiume Nicà) la balneazione. 
Per ora il percolato non scorre più nel fiume perché è stato frenato con la creazione di argini improvvisati. Si sono create delle pozze dalle quali il percolato deve essere aspirato e riversato in autobotti. I liquami, tuttavia, si infiltrano nella ghiaia con la quale sono stati creati gli argini e finiscono comunque nel torrente Patia e nel fiume Nicà dove non scorrendo più l’acqua in modo continuo la diluizione è minima. Arpacal ha fatto sapere ai comuni interessati che i risultati delle analisi batteriologiche confermano una contaminazione del fiume e della foce del Nicà anche se in mare, a destra e a sinistra della foce la contaminazione è minima. Per questo lunedì verranno effettuati nuovi prelievi.