Cronaca

Sciopero generale per otto ore, Cgil e Uil spiegano le motivazioni in un incontro

La manifestazione si terrà nella piazza di Catanzaro

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Sarà la piazza di Catanzaro ad ospitare venerdì mattina la manifestazione dello sciopero generale indetto da Cgil e Uil per otto ore, in diversi settori della pubblica amministrazione e del trasporto. Manifestazione che coinvolge anche i centri di Crotone e Vibo Valentia. A tal proposito proprio a Crotone giovedì 16 novembre si è svolto l’attivo unitario di Cgil e Uil che ha sottolineato le ragioni della protesta al quale hanno preso parte Angelo Sposato, segretario generale Cgil Calabria, Vincenzo Scalese, segretario Cgil area vasta Crotone-Catanzaro-Vibo, e Fabio Tomaino, segretario provinciale Uil Crotone.
Proprio Fabio Tomaino ha evidenziato i motivi della protesta: “Autonomia differenziata e legge di bilancio sono due spallate al Meridione – spiega -. Manovre che isolano il Sud. Il governo abolisce quota 103 e opzione donna, penalizza i diritti acquisiti pensionistici di dipendenti pubblici, insegnanti delle scuole e di medici. Dal punto di vista del fisco non vi è una reale lotta all’evasione. Sono 100 miliardi all’anno che pesano soprattutto su chi le tasse non le può evadere come lavoratori dipendenti e pensionati".  Angelo Sposato, segretario generale Cgil Calabria, ha dato una lettura dell’ostracismo del governo a questo sciopero generale: “Il tema dello sciopero generale è un tema che molte volte fa paura soprattutto ai governi di destra. E’ l’estrema ratio di un processo di rivendicazioni che noi stiamo mettendo in campo da anni e che non è un problema solo di questo Governo – precisa -. Lo abbiamo fatto con i Governi precedenti, lo abbiamo fatto con Draghi, lo stiamo facendo ora perché nel frattempo le difficoltà del Paese sono aumentate”. Per Vincenzo Scalese segretario Cgil Area vasta le ragioni  per partecipare allo sciopero “sono tante”. “Con la UIL stiamo mettendo in campo una serie di incontri per dire che la politica di questo Governo non va bene quindi bisogna invertire la rotta. Le ragioni dello sciopero riguardano tutti anche in prospettiva: bisogna  riformare il sistema delle pensioni perché con l’elevata precarizzazione si mette a rischio quella che è la tenuta del sistema previdenziale. Bisogna affrontare  il carovita che sta pregiudicando i salari e le pensioni. Poi c’è la sanità: non si può smantellare il sistema pubblico per creare un altro sistema privato”. L’articolo completo è disponibile su Il Crotonese di domani, 17 novembre 2023.
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