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Ufficio salute e previdenza, apre a Crotone il punto di assistenza della Uilpa

CROTONE - Uilpa apre in città l’ufficio salute e previdenza rivolto al personale della Difesa, ai Vigili del Fuoco e della Polizia Penitenziaria. E’ il secondo in Italia (il primo infatti è stato istituito a Foggia) e tutte le pratiche saranno erogate gratuitamente da professionisti nel campo della sicurezza sul lavoro e alla salute.

Ufficio salute prevenzione Uilpa

CROTONE – Uilpa apre in città l’ufficio salute e previdenza rivolto al personale della Difesa, ai Vigili del Fuoco e della Polizia Penitenziaria. E’ il secondo in Italia (il primo infatti è stato istituito a Foggia) e tutte le pratiche saranno erogate gratuitamente da professionisti nel campo della sicurezza sul lavoro e alla salute.
A rendere pubblica l’apertura delle sportello è Fabio Tomaino, segretario generale Uil Crotone che ha organizzato un incontro nella sede di Fenimprese. Presenti il segretario regionale Uil Pa Vvf Calabria,Enzo Crugliano, il segretario regionale Uil Pa Vvf, Alessandro PintiRaffaele Mancuso in qualità di responsabile ufficio salute e providenza Uil Pa, Sandro Colombi, segretario generale Uil Pa e il segretario nazionale Uil, Sandro Biondo.
“Lo scopo della Uil di Crotone è quello di rafforzare i servizi all’utenza, alle persone e agli iscritti – spiega Tomaino – e in questo caso si rivolge alle categorie spesso trascurate o dimenticate dalle istituzioni o dal legislatore in ambito assicurativo. Da qui l’idea di istituire l’ufficio salute pubblica e previdenza grazie al quale gli utenti tratteranno con un personale altamente specializzato pratiche di causa di servizio, pensioni, assistenza ai trasferimenti e in casi estremi anche di vittime del lavoro”. A sollevare i problemi dei Vigili del Fuoco sul campo, ma anche una volta arrivati alla pensione, è Alessandro Pinti che fa il punto sulle patologie spesso silenti tra il personale dei Vvf. “Si dà poca attenzione ad uno dei grossi problemi che investe il personale e tutte le conseguenze sulla salute all’ attività lavorativa svolta. Spesso – sottolinea Pinti – sfuggono che le problematiche legate agli scenari degli interventi dove purtroppo il Vigile del Fuoco subisce anche degli infortuni. Avere uno sportello d’ascolto che segua e indichi come affrontare questi problemi è per noi importante. Noi Vigili soprattutto nel post pensionamento registriamo tante malattie come le neoplasie di cui non si conosce l’origine e questo va ad incrociarsi con il tema delle malattie professionali”.
Ad intervenire anche Ciro Fiengo il vice segretario generale Uil PA Vvf che sulla scia del grido d’allarme nazionale sulle ‘morti zero’ sul lavoro, precisa: “Da noi ci sono anche le morti silenti perchè c’è una incidenza di malattie cardio vascolari e tumorali nei Vigili del Fuoco fuori da quelli che sono i canoni ordinari. Questo ci porta a mettere in campo tutte le azioni per trovare delle soluzioni soprattutto con il Governo, che deve intervenire. Le faccio un esempio – dice durante la nostra intervista – noi facciamo un intervento e andiamo a salvare una persona nel fiume, tra le fiamme, in un pozzo ma se malauguratamente ho la sfortuna di farmi del male, per tirare fuori questa persona, io sì salvo la persona, divento pure un eroe per il Paese, ma non arrivo a fine mese perchè non ci sono ammortizzatori che mi mettono nelle condizioni di andare a recuperare quel gap economico conseguente all’infortunio. Questo non è da Paese normale – asserisce Fiengo-. Per tutti siamo eroi ma per i nostri governanti no. Vogliamo che vengano messe in campo tutte le tutele possibile per il nostro lavoro”. A snocciolare dati preoccupanti sulle morti sul posto di lavoro è Sandro Biondo che ha messo a fuoco il problema sulla sicurezza: “Noi purtroppo vediamo 3 morti al giorno sul lavoro, 570 mila malattie professionali, 500 mila denunce di infortuni e non si può accettare una mattanza di uomini che muoiono sul lavoro in questo modo. La nostra è una partita nazionale – dice il Segretario – che ha spinto il dibattito sul tema della sicurezza. Noi chiediamo che venga istituito l’omicidio sul lavoro perché, in alcuni casi, si tratta di questo soprattutto quando vengono infrante le regole basilari sulla sicurezza e salute”. Tra le altre campagne nazionali Uil anche quella sul precariato a fronte della difficoltà sempre crescente dei giovani italiani di collocarsi con una contrattazione stabile nel mondo del lavoro.