Serie c

Crotone-Latina, Baldini incredulo: “Squadra troppo fragile, la colpa è anche mia. Ma ora basta figuracce” fotogallery

Incredulo e per certi aspetti impotente. Venti giorni dopo il suo arrivo, il problema resta attuale, se non addirittura aggravato. E il clamoroso tonfo interno contro il Latina alimenta ulteriori ombre su un progetto che l'arrivo di Silbio Baldini non ha contribuito a riparare: tre ko e una vittoria il bottino accumulato dall'allenatore toscano

Incredulo e per certi aspetti impotente. Venti giorni dopo il suo arrivo, il problema resta attuale, se non addirittura aggravato. E il clamoroso tonfo interno contro il Latina alimenta ulteriori ombre su un progetto che l’arrivo di Silvio Baldini non ha contribuito a riparare: tre ko e una vittoria il bottino accumulato dall’allenatore toscano, attonito nell’osservazione di un match che ha esposto una volta di più i limiti enormi di una squadra che ha toccato più volte il fondo della stagione, oltrepassando abbondantemente i confini della decenza e decoro. Personale e collettivo

Non prendo in giro nessuno

“Io devo cercare di difenderli – prova timidamente a spiegare uno sconsolato Baldini – ma senza prendere in giro nessuno. Ci sono delle fragilità nel gruppo che non mi sarei mai aspettato, da parte di ragazzi che giocano a calcio e capaci di perdersi in un bicchiere d’acqua contro avversari normali. E soprattutto quando inizia il secondo tempo che la squadra perde tutti i riferimenti e tutto quello che c’è di buono. Non riesco davvero a capire perché accade questo, ed in queste situazioni, se mi rendessi conto di non avere la stima e affetto della società non esiterei un istante a prendere la macchina e tornarmene a casa. Anche perché ho un’età ormai per la quale mi secca anche raccogliere questo tipo di figure. E siccome ho le spalle larghe oltre a sentire la fiducia e la volontà della società di aiutami, non mi va di alzare bandiera bianca, anche se in queste circostanze sarebbe la cosa più logica”. Il tecnico non riesce davvero a capacitarsi di queste metamorfosi, blackout, debolezze mentali. “Si può perdere, ma non in questo modo – sentenzia – sono giocatori deboli e in difficoltà. E io devo cercare di far capire che qui stiamo lavorando tutti per venire a capo di questa situazione. E non mi va neppure di andare giù con la scure, quando sanno anche loro che non è un figura che li rispecchia. Di sicuro non si può lasciare il giorno libero, come programmato, ad un gruppo di ragazzi che fanno una figura del genere”.

Due soluzioni: vado via o aiuto i ragazzi

Un modo per responsabilizzarli e renderli consapevoli di un momento ‘drammatico’ sportivamente, e dal quale è difficile venirne a capo, nonostante l’illusorio blitz di Messina avesse lasciato intendere che forse una flebile svolta era nell’aria. Baldini è evidentemente scosso ma non ancora rassegnato, nonostante il percorso fin qui quasi fallimentare. “Le soluzioni sono due – elenca – o piglio la macchina e vado via, oppure cercare di andare in fondo al problema e capire cosa attanaglia i ragazzi”. L’allenatore non si sottrae alle responsabilità, condividendo le colpe anche ipotizzando valutazioni errate sull’assetto proposto: “Anche io ho le mie colpe, la squadra vedo di costruirla in un certo modo ma faccio i miei errori. E li commetto perché sono valutazioni mie e non attraverso suggerimento. I moduli li ho fatti tutti in carriera, e può anche essere che quello proposto non sia il più adeguato. Ma la difficoltà maggiore che vedo è nella reattività di trovare le soluzioni in campo”.
Insomma, questione di modulo, fisica, psicologica, di qualità degli interpreti, di personalità. C’è questo e tanto altro nel disastroso percorso di un Crotone che ha ormai superato il bonus degli ‘scempi’ perpetrati in modo sistematico e diabolico. Per adesso l’auto di Baldini resta parcheggiata in città, ma l’allenatore è pronto a inserire la chiave e sgommare lontano da qui in presenza di altre figuracce che non sono più contemplate.