Rocca di neto

Mancuso candida la ciclopedonale Val Neto all’Oscar del cicloturismo fotogallery

Il presidente del Consiglio regionale ha evidenziato le buone prassi amministrative e naturalistiche e a simbolo del desiderio di riscatto di questa parte della Calabria

Inaugurazione ciclopedonale Val di Neto

“É un’opera che, coniugando armoniosamente il binomio ambiente e cultura e ricongiungendosi con la Ciclovia dei Parchi della Calabria, può assurgere a simbolo della Calabria di buone prassi amministrative e naturalistiche e a simbolo del desiderio di riscatto di questa parte della Calabria, che deve poter valorizzare il suo patrimonio ambientale e culturale per promuovere sviluppo anche attraverso proposte di turismo lento incentrato sulla mobilità dolce”. Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, nel corso di un incontro con il sindaco di Rocca di Neto, Alfonso Dattolo. Con il sindaco Dattolo Mancuso ha condiviso “l’intenzione della Regione di candidare l’infrastruttura green del Neto alla prossima edizione dell’ ‘Oscar italiano del cicloturismo’.
“Agli ideatori e a chi si è impegnato per portare a compimento i 38 chilometri di cui consta la ‘Ciclopedonale della Val di Neto – ha aggiunto Mancuso – rivolgo l’apprezzamento del Consiglio regionale per l’ottimo lavoro fatto. Mettendosi in rete, grazie ad  un progetto condiviso e realizzato a regola d’arte, sei comuni della provincia di Crotone, Caccuri, Rocca di Neto, Santa Severina, Belvedere Spinello, Scandale e Strongoli, utilizzando il finanziamento dell’Europa tramite il Dipartimento Ambiente della Regione, hanno ottenuto un risultato prestigioso. Dimostrando che, quando si hanno le competenze giuste e voglia di fare, i fondi non si perdono. Anzi, si utilizzano in maniera efficace e produttiva”. Secondo Alfonso Dattolo, “la Ciclopedonale della Val di Neto, oltre a valorizzare il patrimonio storico, archeologico e religioso che contraddistingue questo territorio, con i castelli di Santa Severina, Strongoli e Caccuri, le grotte rupestri di Caccuri e Rocca di Neto, i santuari, l’eremo di Corazzo, essendo per vocazione rispettosa dell’ambiente, potrà fare comprendere meglio la necessità di rispettare di più la nostra terra. Un’area geografica ricca di biodiversità, oggi può avvalersi di una pista verde tra le più belle d’Italia, con aree naturalistiche di pregio, Siti di interesse comunitario, Zone speciali di conservazioni e Zone di protezione speciale”.