Lavoro

Vertenza Abramo CC, accolta idea della Calabria per salvare i call center

Proposto il reskilling dei dipendenti per la digitalizzazione della Pubblica amministrazione. Il 'progetto pilota' per nascere avrà bisogno ancora di qualche mese per questo Tim si è impegnata a prorogare i volumi di traffico attualmente indisponibili per acquisire il tempo necessario

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ROMA – L’idea lanciata da Occhiuto per salvaguardare il lavoro degli oltre 1.000 dipendenti della Abramo CC potrebbe diventare un progetto pilota per tutte le vertenze che riguardano i call center che hanno rapporti con Tim. E’ quanto emerso dal tavolo su Tim e call center, svolto martredì 26 mar nella sede del ministero delle Imprese e del Made in Italy. Il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, e l’assessore al Lavoro, Giovanni Calabrese, hanno partecipato all’incontro con i ministri delle imprese Urso e del Lavoro Calderone, i vertici della società di telefonia mobile ed i rappresentanti dei sindacati e delle Regioni Sicilia, Basilicata, Lazio, Sardegna e Toscana.

Nero su bianco

“Per i lavoratori interessati dalla vertenza ‘Abramo Customer Care’, che in Calabria riguarda oltre mille persone tra le province di Crotone, Catanzaro e Cosenza – ha detto il presidente Occhiuto – siamo riusciti finora ad ottenere da Tim due proroghe di tre mesi ciascuna al contratto scaduto lo scorso 31 dicembre. Abbiamo, dunque, al momento una copertura fino a tutto il mese di giugno, ma da subito ci siamo messi al lavoro per trovare una soluzione strutturale a questo problema. A metà gennaio, incontrando il ministro Urso, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, e l’amministratore delegato di Tim, Pietro Labriola, avevo lanciato la proposta di attivare un processo di ‘reskilling’ dei lavoratori dei call center per il loro impiego in nuovi progetti di digitalizzazione e di servizi per la pubblica amministrazione e per i cittadini. In queste settimane, con gli assessori Calabrese e Pietropaolo e con gli uffici della Regione, abbiamo approfondito il tema, strutturando la nostra idea anche attraverso una positiva e costante interlocuzione con Tim. E abbiamo messo nero su bianco questo progetto”.

Proposta modello

“Durante l’incontro odierno – ha aggiunto il Governatore – il governo ha sposato la nostra proposta, prendendola come modello, per individuare una linea che possa consentire la riconversione professionale dei lavoratori interessati da questa vertenza. Avremo, dunque, un ‘progetto pilota’ per il reskilling di questi operatori. È stata, a nostro avviso, intrapresa la giusta direzione, ma c’è ancora molto da fare”.  Il ‘progetto pilota’ per nascere, infatti, avrà bisogno ancora di qualche mese. Da qui la richiesta di Occhiuto al governo ed a Tim per trovare al più presto una soluzione transitoria per i lavoratori calabresi e delle altre regioni che hanno i contratti in scadenza nei prossimi mesi, per garantire i livelli occupazionali e affinché non venga interrotto in alcun modo il loro rapporto di lavoro prima della messa a terra di questa idea proposta dalla Calabria e divenuta ormai iniziativa nazionale”.

Soddisfatta l’Ugl

Secondo quanto afferma Stefano Conti, segretario nazionale UGL Telecomunicazioni “Tim si è impegnata a prorogare i volumi di traffico attualmente indisponibili per acquisire il tempo necessario al fine di avviare il progetto in questione”. Per questo l’Ugl ritiene “positivo l’esito dell’incontro perché un partenariato pubblico/privato, se riuscirà effettivamente a decollare, può essere una prima risposta strutturale alla crisi del settore. Ovviamente ci sono ancora molte cose da definire per avere un quadro di normalizzazione del settore, come ad esempio il problema delle gare al massimo ribasso, piuttosto che le delocalizzazioni ancora troppo diffuse verso i Paesi extra UE e delle quali abbiamo richiesto al Governo un impegno verso tutte le aziende per riportare almeno una quota parte delle attività in Italia”.

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