Tribunale di crotone

Processo Maysoon, testimone irreperibile per polizia giudiziaria: l’avvocato dell’attivista però lo contatta al telefono

Nulla di fatto all'incidente probatorio davanti al Gup di Crotone per la vicenda giudiziaria che coinvolge un'artista curda

CROTONE – Ancora una volta in un processo che coinvolge migranti e scafisti la polizia giudiziaria si perde i testimoni e l’incidente probatorio davanti al gup si chiude con un nulla di fatto. La procedura doveva servire a cristallizzare le testimonianze di un migrante nei confronti di Maysoon Majidi, l’artista ed attivista per i diritti delle donne in Iran, arrestata dalla Guardia di finanza di Crotone con l’accusa di essere la scafista dell’imbarcazione approdata il 31 dicembre sulla spiaggia di Gabella con 77 migranti a bordo. Per questo motivo Maysoon Majidi si trova in carcere a Castrovillari da 5 mesi.

Venerdì 10 maggio, in apertura dell’udienza il gup Elisa Marchetto ha dovuto prendere atto di una comunicazione della polizia giudiziaria di irreperibilità del testimone Asan Hosenzadi. Uno dei due sui 77 complessivi che, al momento dello sbarco, 5 mesi fa, aveva rilasciato dichiarazioni nelle quali indicava Maysoon Majidi, come una scafista.  Per questo l’udienza si è chiusa ed ora si dovrà attendere la conclusione delle indagini prima di chiedere l’eventuale rinvio a giudizio. In tutto questo periodo, considerato il nulla di fatto nell’incidente probatorio, e le norme restrittive imposte dal decreto Piantedosi, Maysoon Majidi dovrà restare in carcere. Detenzione ed accuse ingiuste secondo diversi movimenti di diritti civili nei confronti di una donna che è dovuta scappare dall’Iran dove era vista come oppositrice del regime.
All’uscita dal Tribunale, il difensore della donna, l’avvocato Giancarlo Liberati, non ha nascosto la delusione per l’accaduto. La presenza del testimone, a detta dell’avvocato, “è decisiva perché a noi ha inviato un video nel quale spiegato di non aver mai accusato Maysoon e che la traduzione era stata sbagliata: le due persone  hanno ritrattato tutto, ma non siamo stati messi nelle condizioni di poterli sentire nel contraddittorio delle parti. Anche il coimputato turco che si è accusato di essere lo skipper di quell’imbarcazione ha dal primo momento dichiarato che questa ragazza non c’entrava nulla, ma era una migrante come tutti gli altri e che aveva anche pagato il viaggio”.
Liberati, riconoscendo che “il giudice si è comportata correttamente perché non aveva altri strumenti se non quello di dichiarare chiuso l’incidente probatorio” ha mostrato come il testimone,  dichiarato irreperibile era, invece, facilmente contrattabile per telefono. Lo stesso avvocato, davanti ai giornalisti, ha fatto una videochiamata alla quale l’uomo ha risposto senza problemi: “Secondo la polizia giudiziaria, ovverosia la squadra navale della Guardia di Finanza di Crotone, il testimone è irreperibile. Io vi ho dimostrato che può essere contattato senza problemi. Lui si trova in un centro immigrazione gestito dallo Stato tedesco, il Campo Tegel di Berlino e non ci vuole niente a contattarlo. Non capisco come mai la polizia tedesca, ove sollecitata da quella italiana, non abbia trovato quest’uomo”. L’avvocato ha chiesto in udienza di poter fare una videochiamata al testimone ma il pm, Rosaria Multari si è opposta ed in mancanza del consenso il gup  non ha potuto che chiudere la procedura.

Maysoon, ha detto l’avvocato, è stata accusata perché “la Guardia di finanza le ha trovato nel telefonino un video fatto in coperta della barca inviato alla famiglia nel quale dice “stiamo arrivando in Italia”. Secondo la Finanza lo ha potuto fare perché solo gli scafisti stavano in coperta. Peccato che ci sia un altro video di un altro migrante che mostra tante persone sulla coperta della barca. Basta andare su instagram per vederlo, non ci vuole tanto”
L’avvocato ha fatto notare una serie di anomalie nella vicenda: “Il primo errore madornale, oserei dire grossolano, è che la richiesta di incidente probatorio è stata formalizzata il 26 febbraio, quindi dopo circa due mesi dallo sbarco. L’incidente probatorio si fa dopo una settimana, entro tempi precisi. Il 26 febbraio è una data troppo lontana nel tempo e in quei mesi i migranti testimoni non sono rimasti in Italia ad aspettare di essere convocati: se ne sono andati in nazioni dove loro ritengono siano più tutelati, nella fattispecie la Germania e l’Inghilterra”.
L’avvocato Liberati ha annunciato la presentazione di una istanza per chiedere i domiciliari per l’attivista: “In carcere è dimagrita 14 chili. Ho preannunciato al gup che chiederò la sostituzione della misura cautelare anche se il pm ha già detto che darà parere contrario. Cercherò di presentare una istanza molto circostanziata per mettere nelle condizioni il Pubblico ministero di valutare ancora la sussistenza degli indizi gravi che in verità io non vedo sin dall’inizio Abbiamo già individuato un’associazione che ha dato la sua disponibilità ad accogliere Maysoon e possiamo adottare tutte le cautele le cautele del caso. La ragazza non ha alcun interesse a scappare perché se scappasse significherebbe confermare la sua colpevolezza. Lei vuole rimanere in Italia, vuole essere assolta in un processo equo con le prove a suo favore e non fuggire”.

leggi anche
Maysoon Majidi
Maysoon majidi
Attivista curda arrestata come scafista, Gip di Crotone nega i domiciliari