Cronaca

Maturità, solo un’ora di orale. Nel 2019 promosso il 99,7%

aula

Hanno avuto inizio stamane gli esami di maturità. Sarà un esame unico e particolare per le misure di sicurezza previste in seguito dell’emergenza sanitaria ma anche per le modalità di svolgimento che tengono conto della particolarità di questo anno scolastico. I maturandi sosterranno la prova orale che durerà un’ora. Ogni studente discuterà, in apertura di colloquio, un elaborato sulle discipline di indirizzo, trattando un argomento già concordato nelle scorse settimane con i docenti della classe. Seguirà la discussione di un breve testo studiato durante l’ultimo anno nell’ambito dell’insegnamento di lingua e letteratura italiana. Saranno poi analizzati materiali assegnati dalla commissione. In chiusura, saranno esposte le esperienze svolte nell’ambito dei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento e accertate le conoscenze relative a Cittadinanza e Costituzione.

I crediti e il voto finale si baseranno sul percorso realmente fatto dagli studenti. Per dare il giusto peso al percorso scolastico, il credito del triennio finale è stato rivisto: potrà valere fino a 60 punti, anziché 40, come prima dell’emergenza. Al colloquio orale si potranno conseguire fino a 40 punti. Il voto massimo finale possibile resta, infatti, 100/100. Si potrà ottenere la lode.

L’esame di maturità incute timore ma è vero che la percentuale dei promossi è sempre altissima: lo scorso anno i diplomati totali in Italia sono stati il 99,7% rispetto al 99,6% dell’anno scolastico precedente. Continua poi ad aumentare negli anni la percentuale di ragazze e ragazzi che conseguono il diploma con lode e diminuiscono i voti più bassi. I 100 e lode sono stati nel 2019 l’1,5% (erano l’1,3% l’anno precedente). I 100 sono stati il 5,6% (nel 2017/2018 erano il 5,7%). I voti fra 91 e 99 sono saliti dal 9 al 9,7%. Gli 81-90 sono scesi al 16% (erano il 19,6%). I voti 71-80 sono il 28,7% (erano il 28,9% nel 2017/2018). I 61-70 salgono dal 27,7% al 31,4%. I diplomati con il minimo dei voti, 60, sono diminuiti dal 7,8% al 7%. In media lo scorso anno gli studenti si sono diplomati con un voto finale pari a 73,3.