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Serie B, disastro Crotone: perde anche a Perugia e sprofonda sempre più nel baratro

perucro

La collezione horror di un calvario senza finale si aggiunge di un’altra prova indecente. Inaccettabile, l’ennesima di un percorso fallimentare neppure corretto dal cambio di gestione. Evidentemente il problema ha radici più profonde, fatto sta che il Crotone incassa la sconfitta numero 8 in 13 giornate, rimanendo inchiodato ad 8 punti in classifica, sempre più a fondo. Con il morale sotto i tacchi, sfiduciato e irritante in molti dei suoi interpreti, sconfitti e senza esporre quel furore e rabbia che chi vive certe situazioni con l’acqua alla gola dovrebbe possedere di ‘default’. Invece, niente, un encefalogramma piatto senza vie d’uscita.

 

Pasquale Marino sceglie il 4-3-3 per l’assalto al Perugia, con un paio di novità rispetto alle previsioni della vigilia: c’è Borello con Mulattieri e Kargbo nella composizione del tridente offensivo, mentre in mezzo al campo è Vulic a guidare le operazioni, con Benali (al rientro dopo l’infortunio) e Donsah a formare il terzetto, mentre Estevez, anche lui recuperato, parte inizialmente dalla panchina.

La posta in palio è alta e si avverte, soprattutto per un Crotone confinato nei bassifondi e con l’exploit dell’Alessandria e Ferrara contro la Spal che complita ulteriormente i piani e aumenta la pressione in casa rossoblù. Le emozioni faticano a trovare spazio sul prato del ‘Curi’, e il primo tempo scorre via tra uno sbadiglio e alcune fiammate che però restano squarci isolati in un contesto fiacco e piatto. Fa eccezione lo slalom speciale di Sala che semina difensori come birilli e in un lampo isolato sfiora il blitz nell’area del Perugia ma al momento della conclusione arriva con fiatone e col piede sbagliato calciando debolmente. L’unico lampo di una frazione abulica su entrambi i fronti. Ma con un’appendice amara e beffarda.

La diabolica perseveranza nel farsi male da soli non conosce infatti sosta, una sorta di masochistica abitudine che anche in condizione di apparente tranquillità agita gli equilibri e pone su un piano inclinato il match. Succede quasi allo scadere del primo tempo, quando una gestione difensiva che appare sicura di Molina si trasforma in un vortice da incubo con l’esperto jolly che invece di smistare la sfera a compagni smarcati si intestardisce, viene triplicato e perde il controllo avviando il letale affondo del Perugia che non si fa pregare e infila Festa approfittando di uno spazio imprevisto. La firma è di Lisi e la conclusione è la prima del Perugia nel corso di un primo tempo giocato in sostanziale equilibrio, scosso da rare fiammate e lunghe pause. Il Crotone ha provato anche soluzioni offensive animandole, soprattutto dalla zolla di Kargbo, il più ispirato e frizzante nella prima parte ma sparito abbastanza presto dai radar del match.

La reazione dopo l’improvviso svantaggio non perviene, e l’intervallo è quantomai opportuno per riordinare le idee e progettare una rimonta che il Crotone prova ad azionare fin dalle prime battute della seconda frazione. La volontà fa però a pugni con una realtà diversa, fatta di approssimazione e qualche errore di troppo che vanifica le buone intenzioni, con lo spettacolo riproposto nella consueta salsa: Mulattieri isolato alla ricerca di palloni utili, un palleggio sterile e traccheggiante che non produce frutti e qualche avventuroso disimpegno difensivo che desta spesso allarmi. Marino cambia le carte in tavola inserendo subito Maric per l’impalpabile Borello, e poi Oddei, Estevez e Zanellato per Kargbo, Vulic e lo stremato Benali. In questa fase il Crotone prova ad aumentare l’intensità di ritmo e giocate, mentre il Perugia si affida al controllo e le immediate ripartenze, e su una di queste il Perugia mette il punto esclamativo sul match capitalizzando un break che Matos conclude alle spalle di Festa chiudendo di fatto i giochi.

Neppure il cambio di gestione ha dunque scosso un trend drammatico e irrisolto. Stessi errori, stesso animo invisibile, stesse modalità. Insomma, un disastro assoluto mentre le giornate passano inesorabili e il baratro è lì, dietro l’angolo.

 

PERUGIA-CROTONE 2-0: Lisi 36′, Matos 86′

PERUGIA (3-5-2): Chichizola; Sgarbi, Angella (Curado 42′), Dell’Orco; Falzerano (Ferrarini 74′), Segre, Burrai (Kouan 74′), Santoro, Lisi (Righetti 83′); Matos, De Luca (Vanbaleghem 83′) (Van All. Alvini

Crotone (4-3-3): Festa; Molina, Canestrelli, Paz, Sala (Giannotti 84′); Benali (Zanellato 68′), Vulic (Estevez 60′), Donsah; Borello (Maric 46′), Mulattieri, Kargbo (Oddei 68′) All. Marino

ARBITRO: Minelli di Varese (Assistenti: Cecconi-Vigile; IV Uomo: Carella; VAR: Camplone; AVAR: Fiore)

AMMONITI: Sala, Burrai, Oddei