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Sfiducia a Voce, la maggioranza: per un "pezzo di carta" ed una "firma ballerina"

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CROTONE – Quattordici consiglieri comunali di maggioranza si schierano a difesa dell’operato del sindaco e dell’amministrazione comunale e tacciano di “approssimazione, superficialità, scarso senso di responsabilità nell’interpretare il ruolo che i cittadini hanno loro assegnato” i tredici colleghi di minoranza che hanno chiesto la sfiducia del primo cittadino. “Imbarazzante” scrivono Antonella Passalacqua, Domenico Ceraudo, Paola Liguori, Paolo Acri, Giada Vrenna, Santo Vincenzo Facino, Dalila Venneri, Floriana Mungari, Alessandro Manica, Chiara Capparelli, Iginio Pingitore, Nicola Corigliano, Ginetta Tallarico e Domenico Lo Guarro. “Non esiste altro termine – aggiungono – per definire il comportamento dei consiglieri di minoranza rispetto a quanto avvenuto nelle ultime ore. Prima sventolare ai quattro venti, perché è stato ripreso dalle principali testate giornalistiche locali, un documento, in realtà un pezzo di carta, che chiedeva anche con una traballante sintassi, la sfiducia del sindaco. Poi, di colpo, diventa un ‘documento interno’. Poi, ancora, il balletto della firma”.

La vicenda della firma riguarda il consigliere Andrea Tesoriere che dopo aver siglato il documento di sfiducia, ha fatto un passo indietro “ritenendo irrituale la procedura” di presentazione. “La decisione del sindaco di presentare un esposto, in questo caso è ineccepibile, e le continue contraddizioni, espresse anche a mezzo stampa, confermano che è stato tutto poco chiaro” scrivono i rappresentanti della maggioranza”. Ma non è solo una questione di forma, “sono i numeri – aggiungono – che parlano chiaro. La maggioranza in Consiglio comunale ha dimostrato di essere compatta. La minoranza dentro e fuori l’aula ha dimostrato di non esserlo. Il sindaco nella conferenza stampa di fine anno ha ampiamente illustrato il lavoro che si è compiuto e quali sono le prospettive per il 2022. L’irresponsabilità di voler interrompere un percorso di rinnovamento, tra l’altro senza avere i numeri, è palese così come il voler riconsegnare la città nelle mani di un commissario”.

A proposito di commissario, i consiglieri di maggioranza ricordano “che l’attività di un commissario è finalizzata a traghettare l’ente a nuove elezioni e pertanto sarebbe pressoché impossibile partecipare ai bandi connessi al Pnrr, il che, in questo caso – sottolineano -non desterebbe lo stupore di chi allude continuamente ai ‘finanziamenti persi’. Inoltre “è improbabile che un commissario avvii un piano di assunzioni che in un solo anno ha superato le cinquanta unità, che avvii la raccolta differenziata o il rilancio delle strutture sportive, relegate ai margini da chi oggi si pone come l’alternativa”. Per questi motivi auspicano, “anche se con molte perplessità, che il confronto possa ritornare sereno per il futuro nell’interesse della comunità cittadina ma nella sede opportuna che è la Casa Comunale. Per quanto ci riguarda – assicurano – continueremo ad andare avanti, compatti in questo senso, con l’impegno di sempre”.