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Serie B, per il Crotone soltanto un pareggio contro il Perugia: la missione salvezza resta disperata

maric rigore

Lo slancio resta soltanto nelle intenzioni. E nella volontà. La realtà invece produce un pallido pareggio, che serve a poco ad un Crotone vede ulteriormente alimentare i rimpianti in un altro weekend per altri aspetti favorevole visto gli stop di Vicenza e Cosenza e del pareggio dell’Alessandria. Una giornata in meno e chance che si assottigliano maledettamente, al contrario dei rimpianti che invece aumentano sempre di più anche alla luce di una partita, quella contro il Perugia, che i rossoblù avrebbero anche potuto vincere abbinando precisione e cinismo in alcune situazioni. Nel computo generale anche un paio di brividi, ma la sensazione di un’altra occasione sciupata è davvero grande.
Ci sono Kone e Marras alle spalle di Maric, unico riferimento offensivo, mentre ai lati del centrocampo operano Mogos e Schnegg. L’ultimo arrivato Emre Gural parte dalla panchina, pronto eventualmente ad entrare in corso d’opera. I ritmi di partenza non sono esattamente indiavolati, accompagnati peraltro da giocate talvolta goffe e che evidenziali limiti qualitativi giganteschi tra i rossoblù. Che, è il caso di dire, ci provano con volontà e abnegazione, tenendo a distanza di sicurezza gli umbri con personalità e anche trame interessanti, vanificate però come spesso accaduto dai consueti errori di lettura e qualità nel cuore dell’area avversaria. Il Crotone entra anche con estrema facilità nei sedici metri del Perugia, ma le volte in cui affonda non trova mai il dono della concretezza, fallendo chance anche ghiotte come quando Estevez e Marras non arrivano di un soffio sugli appoggi comodi dei compagni. E così quasi per caso, il Perugia spiega al Crotone come si fa, capitalizzando l’unica chance del primo tempo con Olivieri che raccoglie un invito di Matos e al centro dell’area piccola anticipa Golemic con la punta infilando Festa. Una beffa per i rossoblù, che provano a riaprire i giochi prima dello stop senza però riuscire nella missione.
Partenza fulminante nel secondo tempo per il Crotone, che esce dagli spogliatoi furibondo e intenzionato a rientrare in partita. Lo fa subito, dopo aver fatto le prove generali con due penetrazioni ficcanti ma inefficaci, trovando presto il pari con il rigore conquistato e trasformato da Maric, bravo a sfilare alle spalle di Angella il quale lo spintona procurando un rigore che avrebbe meritato anche il rosso, anche se l’arbitro si limita alla semplice ammonizione tra le proteste della panchina rossoblù. Sul dischetto l’attaccante fa centro arrivando a quota 10 in campionato con una trasformazione centrale ma efficace. Il Crotone riprende fiducia e continua a spingere, mentre Modesto inserisce forze fresche prima con Kargbo che rileva Kone e Sala il collega di ruolo Schnegg. E proprio Sala ad avere sui piedi una clamorosa occasione per ribaltare il match quando Maric al termine di una buona gestione del pallone lo libera solo nell’area piccola, ha il tempo per aggiustare la mira ma spara in bocca a Chichizola tra la disperazione di Modesto e dello Scida. La spinta del Crotone resta costante, e sfiora il raddoppio con Maric che ha sul sinistro la palla del sorpasso ma dopo aver raccolto l’invito di Sala con velo di Marras, colpisce sul corpo di Dell’Orco. Il brivido è però anche sul fronte opposto, e il Crotone tira un enorme sospiro di sollievo quando Ounae di testa ad incrociare manda di un soffio a lato del palo opposto difeso da Festa. Lo stesso portiere rossoblù evitata la frittata a sette minuti dalla fine quando Canestrelli in disimpegno appoggia troppo corto verso il portiere, bravo a disinnescare l’attaccante del Perugia De Luca che si era avventato sulla sfera. Il forcing del Crotone non produce gli effetti sperati, e il triplice fischio di Camplone certifica quel punticino che permette ai rossoblù di accorciare soltanto di un passo rispetto alle dirette concorrenti. Poco per aspirare a quel progetto chiamato salvezza.