La tragedia di Steccato di Cutro del 26 febbraio scorso, nella quale hanno perso la vita più di novanta persone tra le quali molte donne e bambini, non ha lasciato indifferente l’ambiente interno alla Casa Circondariale di Crotone dove, all’indomani del drammatico naufragio sono state esposte le bandiera a mezz’asta ed è stata celebrata la Santa Messa dal cappellano don Oreste Mangiacapra alla quale hanno partecipato, oltre ai quadri direttivi e della Polizia Penitenziaria, anche insegnati, funzionari giuridici e numerosi detenuti che, pur vivendo una particolare situazione della loro vita, hanno dimostrato profonda sensibilità e si sono impegnati a rappresentare in un’opera la tragedia avvenuta sulle nostre coste. Con l’aiuto della cappellania carceraria ed i loro personali sacrifici, i detenuti, hanno creato su una base di legno la scena del triste evento, raffigurando il mare, la barca spezzata dalle onde ed i numerosi corpi senza vita degli sfortunati migranti in balia delle onde. Ne è venuta fuori un’opera d’arte che a vederla non si può non essere partecipi e coinvolti in quel che è tristemente accaduto. Prossimamente questo lavoro, frutto del loro costante impegno, sarà donato a Papa Francesco, accompagnato da alcune frasi scritte dagli stessi “artisti” per ricordare gli uomini, le donne e i numerosi bambini che hanno perso la vita, attraversando il mare su una fatiscente barca di legno con la speranza di continuare a vivere la propria esistenza in un mondo migliore, ma non ce l’hanno fatta.
Cronaca
Omaggio dei detenuti del carcere di Crotone alle vittime del naufragio
La loro opera, realizzata in legno, verrà consegnata a Papa Francesco