Consiglio comunale

La commissione regolamento di conti prevede la sospensione per i consiglieri indisciplinati

Secondo quanto proposto nel corso dell’ultima riunione dalla presidente della commissione Paola Liguori, pasdaran del sindaco Voce, sarebbe necessario sanzionare i consiglieri indisciplinati con la sospensione dai lavori dell’assise per tre sedute.

Generico marzo 2024

Non ci si capisce più niente. Passi pure che destra e sinistra pari sono, che democratico o illiberale siano diventate parole prive di alcun significato, valori e ideali una inutile scocciatura sulla via del mercimonio. Ma che un movimento asseritamente ispirato a principi libertari propugni punizioni esemplari per chi esprime critica e dissenso, seppure aspramente, richiamando alla memoria le purghe, staliniane o fasciste a seconda delle personali preferenze, e che, dal canto opposto, una forza politica tradizionalmente allergica a una certa libertà d’espressione urli contro i tentativi di bavaglio, beh non s’era mai visto. Eppure accade anche questo nella torre di Babele che è il consiglio comunale di Crotone, dove le lingue si sono irrimediabilmente imbrogliate, insieme alle parti, ai ruoli, ai principi. Per cui i libertari finiscono per indossare i panni dei conservatori e i conservatori quelli dei libertari.
Un capolavoro politico, che solo in un’aula dove la politica è la grande sconosciuta poteva riuscire. Accade, più precisamente, in quell’organismo pomposamente chiamato ‘commissione regolamento’ che avrebbe la funzione di assicurare il corretto funzionamento dei lavori dell’aula e, certo, il rispetto delle norme da parte dei singoli consiglieri, ma che a quanto pare si è trasformata in una ‘commissione regolamento di conti’.
Ora è pur vero che nel corso delle sedute della cosiddetta civica assise si assiste a continue cadute di stile e che i toni spesso sprofondino sotto il livello della caviglia; che uno dei bersagli preferiti sia il presidente del consiglio, quello originario Giovanni Greco come e ancor più il subentrato Mario Megna, tacciati di fare da guardaspalle al sindaco Voce e alla sua squadra a scapito delle minoranze, che dire opposizioni sembra una parola troppo grossa. E’ vero che si è arrivati a dare della poco di buono ad una consigliera e del mafioso ad un altro, seppur velatamente. Dunque non si possono tollerare il turpiloquio né l’insulto personale, in mancanza di idee e argomenti. E pur tuttavia la pretesa di modificare il regolamento, che sembra finalizzata più a zittire eventuali critiche agli amministratori che a stigmatizzare la mancanza di stile e di buona educazione, puzza di Russia putiniana.
Secondo quanto proposto nel corso dell’ultima riunione dalla presidente della commissione Paola Liguori, pasdaran del sindaco Voce, sarebbe necessario sanzionare i consiglieri indisciplinati con la sospensione dai lavori dell’assise per tre sedute. Una evidente reminiscenza scolastica. Non è chiaro, tuttavia, se dopo varie ammonizioni scatterebbe la sospensione per tutto l’anno o addirittura l’espulsione dal regno. Va da sé che Liguori, nell’occasione spalleggiata dagli altri consiglieri di maggioranza, ha fatto un formidabile assist all’opposizione. Nella fattispecie a Fratelli d’Italia, che per il tramite della sua consigliera Anna Maria Cantafora “ha opposto una ferma resistenza a questa proposta”, come informa una nota firmata dal presidente del partito meloniano Michele De Simone, al quale non dev’essere parso vero ritrovarsi nell’insolita veste di un Navalny de noantri. Leggere per credere: “la maggioranza Voce tenta ancora una volta di imbavagliare il Consiglio comunale”.
E però qualcuno faccia sapere al presidente che i consiglieri comunali si imbavagliano da soli a secondo delle convenienze personali. In ogni caso, spiega De Simone, “è stata proposta una modifica al regolamento comunale che prevede procedure più snelle per punire quei consiglieri che compiono azioni o pronunciano parole che la maggioranza considera lesa maestà nei confronti del presidente del Consiglio, del sindaco e degli assessori, con la possibilità di sospendere il consigliere ‘ammonito’ per tre sedute consiliari”. Ebbene, tuona il presidente di Fdi, “questa scelta è illiberale, poiché non può essere stabilito unilateralmente dalla maggioranza quali comportamenti siano irrispettosi, senza che ciò valga anche al contrario”. Il ragionamento, in effetti, non fa una grinza. A meno che non si basi sull’assunto del marchese del Grillo: “io so’ io e voi non siete un c…o”.
Il capolavoro, però, non sarebbe stato assoluto se un’astuta consigliera di maggioranza non c’avesse messo il carico. Pensando, forse, di restituire la giusta collocazione ad ognuna delle parti politiche in causa, ad un certo punto ha zittito la collega Cantafora intimandole “Silenzio tu, che fai parte del partito dei manganelli”. Insomma, le ha riservato lo stesso trattamento che si vorrebbe sanzionare, invece, quando proviene da consiglieri di minoranza. Scontata, a questo punto, la reazione di De Simone secondo cui “questo doppiopesismo vergognoso caratterizza sempre più la giunta Voce e la sua claudicante maggioranza”. Respinta l’accusa di essere il partito dei manganelli, la nota prosegue con rinfaccio di droni che in pandemia rincorrevano persone sulle spiagge o di idranti lanciati contro la polizia. Insomma, qui il più pulito c’ha la rogna.