Crotone

Settimana di Pasqua, il messaggio di ‘speranza e luce’ dell’Arcivescovo Panzetta

Si è rivolto alla comunità crotonese con un lungo ed accorato invito a vivere e celebrare il mistero di Cristo risorto

vescovo Angelo Raffaele Panzetta  2

L’Arcivescovo di Crotone-Santa Severina monsignor Angelo Raffaele Panzetta ha rivolto ai cittadini il suo augurio Pasquale, in apertura della settimana Santa. In una conferenza stampa, nei locali della Curia, nel pomeriggio del 25 marzo si è rivolto alla comunità crotonese, con un lungo ed accorato invito a vivere e celebrare il mistero della Pasqua “che rimarchi una fede chiara che spalanchi un orizzonte di futuro pieno”. Nelle parole di Panzetta è narrato il territorio crotonese che lo ospita, dal quale si è lasciato ispirare per raccontare i dieci segni pasquali visibili nella nostra comunità. “Vivere il mistero pasquale significa scoprire o riscoprire la forza prorompente del mistero pasquale di Gesù Cristo – ha dichiarato l’Arcivescovo – che con l’incarnazione si è inserito nel gemito del mondo che attendeva una vera incarnazione”. “La risurrezione di Cristo – prosegue – è una vera e propria creazione, un evento che apre un futuro nuovo per gli uomini e per l’intero universo. Tale futuro rimane ancora per certi aspetti velato, tuttavia, la sua forza innovativa indica una direzione, di pienezza nuova, per il cosmo intero”. Dopo una premessa che invita tutti a metterci in cammino con Gesù Cristo che “è il vero respiro della storia, la pienezza e il futuro dell’uomo” Panzetta ha indicato i dieci segni pasquali presenti nel nostro territorio che sono “di speranza e di luce”. Il primo segno è “la nostra natura – spiega – nella quale vi è una esplosione di vita dopo la morte invernale. Anche la natura ci insegna il miracolo del seme che muore nella terra per generare la vita. Ci sono segni pasquali, anche nelle nostre nuove generazioni (secondo segno) bagliori di luce nella fame e nella sete di pace che si coltiva nei cuori dei nostri bambini e giovani” L’Arcivescovo infatti ha avuto modo di incontrare gli studenti delle scuole crotonese durate la visita pastorale: “Questi nostri figli nonostante l’eredita pesante che gli abbiamo lasciato, quella della violenza, della cainità, della ferocia, si accorgono che questo modo di essere al mondo non può riempire di senso le loro vite. Attendono un futuro diverso – precisa Panzetta – fatto di comunione, di perdono, di solidarietà”. “Il terzo segno pasquale lo trovo nella fede semplice della nostra gente – dice – ho trovato persone ‘abramitiche’ che hanno costruito la loro vita all’interno di una cosmo visione, all’interno del quale Cristo rappresenta il fondamento di tutto e un posto speciale, tra queste persone, va riservato ai nostri malati”. Un altro segno, il quarto, l’Arcivescovo lo ritrova invece “nel cammino sinodale nel quale è impegnata la nostra chiesa all’interno del quale sta emergendo la volontà di una chiesa sempre più vicina alla volontà del Signore. Un quinto segno – prosegue – lo trovo nei germi di ribellione nei confronti delle logiche mafiose che si vanno diffondendo nel nostro territorio” riferendosi ai tanti atti di coraggio e di denuncia contro la mafia da parte della gente del nostro territorio. “Il sesto segno pasquale è il restauro della cattedrale, segno del mistero di Cristo e della chiesa, che è la casa della comunità. Il restauro ha una valenza simbolica importante – spiega bene Panzetta – nel cambiamento d’epoca che stiamo vivendo il restauro della chiesa madre richiama ad un restauro profondo che dovrà essere coraggioso, che dovrà mettere mano alle colonne e al tetto, cosi sappiamo che la nostra chiesa dovrà avere un ripensamento di tutte le strutture per rimanere in linea col Vangelo, gli uomini e le donne del nostro tempo”.  Il settimo segno  richiama alla “collaborazione missionaria che si sta realizzando tra la nostra chiesa e le altre chiese – dice Panzetta -. La collaborazione nello specifico con una chiesa particolare della Corea, nella luce pasquale della fraternità universale che le lega le chiese, ed ho il piacere di annunciare che un gruppo di sacerdoti della Corea del Sud verrà nella nostra diocesi per offrire il servizio alla missione della chiesa nel nostro territorio”. L’ottavo segno che si riscontra nelle nostre comunità è “di sensibilità nei confronti dei migranti e dei rifugiati perché proprio il dramma di Cutro ci ha portati a crescere. Mi rendo conto che un segno pasquale è il valore sacro della vita di ogni essere umano e la necessità che si promuova una cultura dell’accoglienza”. Il nono segno è “un desiderio di rinnovamento, di rinascita di tante persone che hanno sbagliato – dice l’Arcivescovo – ma che vivono dopo aver capito la gravità degli errori e vogliono avere una seconda opportunità. In carcere ho incontrato tanti giovani e adulti che vogliono risorgere”. Per concludere il decimo segno racchiude che “la vivacità compassionale della nostra chiesa particolare. In questi anni – conclude Panzetta –  ho visto con gioia aumentare il numero dei seminaristi. Abbiamo 8 studenti di teologia e per questi tempi è davvero un numero importante, benedico il Signore per questo”.