Attivista

Pedicini (MET): “L’Europa intervenga sulla detenzione di Maysoon Majidi”

L’europarlamentare visita in carcere l’attivista curdo-iraniana fuggita dal regime di Teheran e annuncia un’interrogazione alla Commissione UE

Maysoon Majidi

“Oggi sono stato nel carcere di Castrovillari dove ho voluto incontrare Maysoon Majidi, la giovane attivista curdo-iraniana fuggita dal regime ultraconservatore del suo paese e arrestata a Crotone al suo arrivo in Italia con l’accusa di essere una scafista. Maysoon è una delle tante donne che hanno messo a repentaglio la loro stessa vita in nome della libertà e per denunciare le continue violazioni di diritti umani. La sua è una storia giudiziaria paradossale sulla quale pretendiamo che si faccia luce. Per questo presenterò un’interrogazione affinché la Commissione europea possa accendere un faro sulla vicenda surreale di una ragazza fuggita dalle persecuzioni del regime di Teheran e che da cinque mesi professa la sua innocenza in un carcere italiano”. Così l’eurodeputato e segretario del Movimento Equità Territoriale Piernicola Pedicini, candidato al Sud con la lista di Michele Santoro “Pace Terra Dignità”, all’uscita dall’istituto penitenziario di Castrovillari, dopo aver fatto visita alla giovane attivista detenuta dal 1 gennaio scorso. Del caso si è occupata anche la trasmissione Le Iene.

Maysoon Majidi, regista ed attivista curdo iraniana arrestata a Crotone per favoreggiamento all’immigrazione clandestina nello sbarco di 77 migranti che erano a bordo di un’imbarcazione approdata a Gabella il 31 dicembre 2023. Da allora Maysoon Majidi è in carcere a Castrovillari. Alla base delle accuse, secondo la Guardia di finanza che l’ha arrestata, ci sono le testimonianze di appena due migranti secondo i quali Maysoon distribuiva cibo e acqua agli altri compagni di viaggio e faceva mantenere o la calma a bordo, ma non avrebbe guidato materialmente l’imbarcazione, condotta invece da un cittadino turco Ufuk Akturk e che ha spiegato come la donan fosse una passeggera.  Element che, però, non hanno convinto la procura di Crotone che si è perfino opposta alla concessione dei domiciliari.
Maysoon, regista e attivista per i diritti delle donne in Iran è stata costretta a lasciare l’Iran nel 2019 dopo aver partecipato alle proteste contro il regime dove sono morte oltre 1500 persone. Maysoon è scappata poi nel Kurdistan iracheno continuando il suo attivismo per le donne curde e iraniane anche a distanza e dando voce al movimento Donna vita libertà. Ha dovuto lasciare l’Iraq perchè anche lì era perseguitata con il pericolo che il governo iracheno potesse rimpatriarla in Iran. Per questo decide di indebitarsi (il padre ha venduto tutto ciò che aveva) e raggiungere l’Europa. Europa dove, però, ora è accusata di favoreggiamento all’immigrazione clandestina con l’aggravante di essere considerata una degli scafisti rischiando per questo, secondo il decreto Piantedosi, da 5 a 10 anni.

“Ho trovato una ragazza molto provata e fragile – ha dichiarato Pedicini all’uscita dal carcere – la cui unica richiesta è stata che gli fosse restituita la sua vita. A Maysoon abbiamo offerto il sostegno di un avvocato esperto nella difesa dei diritti dei migranti, insieme all’impegno che seguirò in prima persona ogni passaggio della sua vicenda, con l’auspicio che sia fatta al più presto piena luce sull’intera vicenda”.

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